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al testo di Rosetta Sacchi
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Io so di non sapere d’essere polvere nell’Universo dispersa dall’impeto di burrasche e nell’onda irata dei venti.
Mi dissero” superba”, ignari d’un tempo flessibile di cicli e stagioni. Calpestarono nuances ed umori epitelio di presunte verità.
Ma per te io ero orizzonte di luce congiunzione di cielo e mare aerea percezione attesa d’equilibrio. Ora so di non essere.
E so ancora di non sapere.
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